Per Basket a Colori è tempo di saluti
Dopo tre anni si chiude l'esperienza nel settore agonistico con la Pallacanestro Martinengo e il Romano Basket
Dopo tre anni si chiude per me una parentesi significativa aperta nel 2020 proprio con il progetto di Basket a Colori a Martinengo inizialmente e poi in collaborazione con il Romano Basket. Tre anni dall'uscita dal Covid al maggio scorso dove in pratica si sono gettate le basi per una ricostruzione delle giovanili delle due società.
Al di là dei risultati sul campo giudicherei l'avventura positiva per quello che ho ricevuto dai miei ragazzi e dai miei collaboratori con i quali ho condiviso e realizzato idee e progetti nelle squadre, nei camp estivi e nei laboratori di educazione fisica nelle scuole elementari.
Far vivere la pallacanestro come mezzo di crescita ai giocatori, e di riflesso alle loro famiglie, significa mettere in campo lavoro, pazienza e passione.
Del resto lo dico sempre ai miei ragazzi: "il mio compito é di insegnarvi a giocare e solo diventando i migliori allenatori di voi stessi potete sperare di essere giocatori migliori domani, coltivando la pazienza del lavoro, dell'impegno e non solo l'effimera soddisfazione di un risultato immediato".
Credo che l'arma vincente di questi tre anni sia stata la crescita di un coordinamento tecnico fra colleghi che si stimano dove ognuno con le proprie competenze e nel proprio ambito ha contribuito alla ricerca di quell'equilibrio che garantisse ai giocatori stessi la possibilità di fare riferimento ad ognuno di noi sia dentro che fuori dal campo.
Sono certo che ai ragazzi servono delle figure "adulte" di riferimento soprattutto nelle fasce di età più a "rischio" che dimostrino quanto il "lavoro di squadra" sia un aspetto da vivere e non da spiegare e credo che la riconoscenza di alcune famiglie sia un feedback positivo al quale fare riferimento.